Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione

Prescrizione dei debiti tributari

Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Prescrizione dei debiti tributari: guida pratica per i contribuenti La prescrizione dei debiti tributari è un tema di grande rilevanza per i contribuenti, poiché rappresenta un limite temporale entro il quale l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) può legittimamente richiedere il pagamento di tributi, sanzioni e interessi. Comprendere i termini di prescrizione e sapere come contestare eventuali azioni illegittime è essenziale per tutelare i propri diritti. Cos’è la prescrizione dei debiti tributari? La prescrizione è il periodo di tempo oltre il quale il diritto del creditore (in questo caso l’ADER) non può più essere fatto valere. Tuttavia, affinché la prescrizione sia operativa, deve essere eccepita dal contribuente. In altre parole, non si applica automaticamente ma deve essere invocata attraverso un’azione legale o stragiudiziale. Termini di prescrizione per i tributi I termini di prescrizione variano in base alla natura del tributo o della sanzione: Tributi erariali (Irpef, Ires, Iva): prescrizione decennale (art. 2946 c.c.). Tributi locali (Imu, Tari, Tasi): prescrizione quinquennale (art. 2948 c.c.). Sanzioni amministrative e interessi: prescrizione quinquennale (art. 20 D.Lgs. 472/1997). Bollo auto: prescrizione triennale a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento era dovuto. In caso di cartelle esattoriali contenenti tributi con termini di prescrizione diversi, si avrà una scomposizione dei crediti: alcune somme potrebbero essere prescritte prima rispetto ad altre. Quando si interrompe la prescrizione? La prescrizione può essere interrotta da atti formali come: Notifica di intimazione di pagamento. Pignoramento o altri atti esecutivi. Ogni atto interruttivo fa ripartire il conteggio del termine di prescrizione dalla data della notifica. Come contestare gli atti dell’ADER? Se ritieni che un debito sia prescritto o che vi siano irregolarità negli atti notificati dall’ADER, puoi agire nei seguenti modi: 1. Ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria Deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica dell’atto contestato. È possibile eccepire la prescrizione o altri vizi dell’atto (es. omessa notifica della cartella originaria). 2. Istanza in autotutela Può essere utilizzata per chiedere l’annullamento dell’atto senza ricorrere al giudice. È particolarmente utile in caso di errori evidenti, come somme già pagate o termini di prescrizione maturati. 3. Opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.) Applicabile quando l’ADER avvia azioni esecutive (es. pignoramenti) su crediti già prescritti. Giurisprudenza recente e novità normative La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che la prescrizione quinquennale si applica alle sanzioni tributarie e agli interessi (Cass., Sez. V, n. 23863/2024). Inoltre, con l’ordinanza n. 9242/2024, è stato chiarito che la richiesta di rateizzazione del debito interrompe la prescrizione senza costituire acquiescenza al debito stesso. La recente riforma della riscossione ha introdotto ulteriori garanzie per i contribuenti, come l’obbligo per l’ADER di notificare nuovamente la cartella ai coobbligati solidali prima della riscossione coattiva. Conclusione Conoscere i termini di prescrizione dei debiti tributari e le modalità per farli valere è fondamentale per difendersi da richieste illegittime dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Agire tempestivamente e con il supporto di un professionista esperto può fare la differenza tra pagare somme non dovute e ottenere giustizia. Hai ricevuto una cartella esattoriale o un’intimazione di pagamento? Contattaci subito per una consulenza personalizzata: analizzeremo il tuo caso e ti aiuteremo a far valere i tuoi diritti! Richiedi una consulenza legale Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle… Continua a leggere… Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari… Continua a leggere… Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e… Continua a leggere… Come contestare un avviso di accertamento fiscale: guida completa Come contestare un avviso di accertamento fiscale: guida completa Come… Continua a leggere… Mostra altri… Facebook Linkedin Youtube

Prescrizione della cartella esattoriale: si può contestare anche dopo la notifica?

Prescrizione della cartella esattoriale: si può contestare anche dopo la notifica? Prescrizione cartella esattoriale: quando è possibile contestarla? Quando una cartella esattoriale non viene impugnata entro i termini di legge, essa diventa “definitiva”. Tuttavia, ciò non significa che il contribuente perda ogni possibilità di contestare il debito. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 18152/2024, ha chiarito che l’eccezione di prescrizione può essere sollevata anche in un momento successivo, durante l’esecuzione forzata. Il caso specifico e la decisione della Cassazione Il caso esaminato riguardava una multa stradale: tra la notifica del verbale e quella della cartella esattoriale erano trascorsi più di cinque anni, termine di prescrizione previsto per le sanzioni amministrative. Il contribuente non aveva impugnato la cartella nei 30 giorni previsti dalla Legge n. 689/1981, rendendola così definitiva. Tuttavia, al ricevimento di un’intimazione di pagamento successiva, il debitore ha eccepito la prescrizione del credito. La questione è giunta fino in Cassazione, che ha stabilito che il contribuente può contestare la prescrizione anche in sede di esecuzione forzata, indipendentemente dal fatto che la cartella non sia stata opposta nei termini. Questo principio si fonda sull’articolo 615 del Codice di Procedura Civile, che consente l’opposizione all’esecuzione per insussistenza del diritto di credito in qualsiasi momento dell’esecuzione stessa. Prescrizione e opposizione: nessun limite temporale La Suprema Corte ha ribadito che l’eccezione di prescrizione riguarda l’esistenza stessa del credito e non la regolarità degli atti della riscossione. Pertanto, il debitore può opporsi senza limiti temporali, purché dimostri che il diritto del creditore è venuto meno per decorso dei termini. Già nel 2017, le Sezioni Unite (sentenza n. 22080/2017) avevano confermato questa interpretazione, precisando che la contestazione della prescrizione può essere proposta anche mediante un’azione di accertamento negativo. Cosa fare in pratica Se ricevi un atto successivo alla cartella esattoriale – come un’intimazione di pagamento, un preavviso di fermo o un pignoramento – verifica se è decorso il termine di prescrizione rispetto alla notifica della cartella. In tal caso, puoi eccepire la prescrizione presentando opposizione all’esecuzione ai sensi dell’articolo 615 c.p.c. Conclusione Anche se una cartella esattoriale è diventata definitiva perché non impugnata nei termini, ciò non preclude al debitore la possibilità di contestare la prescrizione del credito in fasi successive. Per tutelarti al meglio e far valere i tuoi diritti, affidati a professionisti esperti. Hai dubbi su una cartella esattoriale o vuoi verificare se il tuo debito è prescritto? Contattaci per una consulenza personalizzata! Richiedi una consulenza legale Prescrizione della cartella esattoriale: si può contestare anche dopo la notifica? Installare pannelli fotovoltaici sul balcone in condominio normativa e consigli… Continua a leggere… Installare pannelli fotovoltaici sul balcone in condominio: normativa e consigli pratici Installare pannelli fotovoltaici sul balcone in condominio normativa e consigli… Continua a leggere… Nuova legge sul lavoro: cosa cambia per i contratti a tempo determinato? Nuova legge sul lavoro: cosa cambia per i contratti a… Continua a leggere… Riforma Cartabia: Semplificazioni e novità per separazioni e divorzi Riforma Cartabia: Semplificazioni e novità per separazioni e divorzi Tutto… Continua a leggere… Mostra altri… Facebook Linkedin Youtube