diritti dei consumatori

Diritti dei consumatori:

le 10 domande più frequenti e come tutelarsi

Essere consumatori consapevoli significa conoscere i propri diritti e sapere come difendersi in caso di pratiche scorrette. Ecco le risposte alle 10 domande più frequenti sui diritti dei consumatori:

 

1. Prodotto difettoso o non conforme: cosa fare?

Se il prodotto che hai acquistato presenta un difetto o non è conforme a quanto dichiarato dal venditore, hai diritto a richiedere, entro 2 anni dall’acquisto:

  • Riparazione o sostituzione gratuita del bene
  • Riduzione del prezzo
  • Risoluzione del contratto e rimborso

È importante segnalare il difetto al venditore entro 2 mesi dalla sua scoperta.

 

2. Servizio non erogato o inadeguato: come agire?

Se un servizio non viene erogato o viene erogato in modo inadeguato, hai diritto a:

  • Richiedere l’esecuzione corretta del servizio
  • Ottenere un rimborso
  • Avere uno sconto sul prezzo
  • Richiedere il risarcimento del danno

Anche in questo caso, è fondamentale presentare un reclamo al fornitore del servizio entro 2 mesi dall’accaduto.

 

3. Bolletta eccessiva o errata: quali sono i miei diritti?

Se ricevi una bolletta che ritieni eccessiva o errata, puoi:

  • Contestare la bolletta entro 60 giorni al fornitore di energia o gas.
  • Richiedere la sospensione del pagamento fino all’esito della contestazione.
  • Ottenere il rimborso delle somme indebitamente addebitate, con gli interessi legali.
  • Richiedere la rateizzazione del pagamento in caso di bolletta eccessiva per cause esterne al tuo controllo.
  •  

4. Multa ingiusta o illegittima: come fare ricorso?

Se hai ricevuto una multa che ritieni ingiusta o illegittima, puoi presentare ricorso:

  • Entro 60 giorni dalla notifica al Prefetto, se la multa è stata elevata da un vigile urbano o dalla polizia stradale.
  • Entro 30 giorni dalla notifica al Giudice di Pace, se la multa è stata elevata da una diversa autorità (ad esempio, la polizia ferroviaria o la guardia forestale).
  • Entro 60 giorni dalla notifica al Tribunale, se la multa è stata elevata dall’Agenzia delle Entrate.

Al ricorso è necessario allegare la prova che supporta la tua contestazione e pagare la tassa di ricorso.

 

5. Truffa online: come tutelarsi?

Se sei vittima di una truffa online, puoi:

  • Denunciare il fatto alle autorità competenti (Polizia Postale, Polizia di Stato, Carabinieri).
  • Bloccare i pagamenti effettuati a favore dei truffatori, se possibile.
  • Richiedere assistenza legale per tutelare i tuoi diritti e ottenere il risarcimento del danno.
  •  

6. Recesso da contratti online o telefonici: qual è il termine?

Hai diritto a recedere da un contratto stipulato online o per telefono, senza bisogno di fornire una motivazione, entro 14 giorni dalla conclusione del contratto o dal ricevimento del bene. Per esercitare il recesso, è necessario inviare una comunicazione scritta al venditore e restituire il bene entro 14 giorni a tue spese.

 

7. Recesso da contratti stipulati in negozio: è possibile?

In generale, non esiste un diritto di recesso per i contratti stipulati in negozio. Tuttavia, sono previsti alcuni casi specifici in cui è possibile recedere, ad esempio:

  • In caso di difetto o non conformità del bene
  • In caso di informazioni errate o ingannevoli fornite dal venditore
  • In caso di contratti che prevedono la consegna del bene a domicilio dopo un certo periodo di tempo
 
 

8. Garanzia legale: quanto dura?

La garanzia legale per i beni difettosi è di 2 anni dalla data di consegna del bene. Durante questo periodo, il consumatore ha diritto alla riparazione o alla sostituzione gratuita del bene, alla riduzione del prezzo o alla risoluzione del contratto.

9. Garanzia convenzionale: cos’è?

La garanzia convenzionale è una garanzia supplementare che viene offerta dal produttore o dal venditore oltre alla garanzia legale. Può avere una durata superiore ai 2 anni della garanzia legale e può prevedere condizioni e termini specifici. È importante leggere attentamente le condizioni della garanzia convenzionale prima di effettuare l’acquisto.

 

10. Quando è consigliabile rivolgersi a un avvocato?

È consigliabile rivolgersi a un avvocato esperto in diritto dei consumatori se:

  • Hai subito un danno significativo a causa di un prodotto difettoso o di un servizio inadeguato.
  • Hai ricevuto una multa ingiusta o illegittima e ritieni che il ricorso da solo non sia sufficiente per tutelare i tuoi diritti.
  • Sei stato vittima di una truffa online o di un’altra pratica scorretta da parte di un venditore o di un fornitore di servizi.
  • Hai dubbi sui tuoi diritti o sulle modalità per farli valere.

Lo Studio Legale Spina & Nobili Avvocati è al tuo fianco per tutelare i tuoi diritti da consumatore

Lo Studio Legale Spina & Nobili Avvocati offre assistenza legale qualificata in materia di diritti dei consumatori. I nostri esperti ti aiuteranno a:

  • Comprendere i tuoi diritti e le tue tutele
  • Redigere reclami e ricorsi
  • Avviare azioni legali contro aziende o professionisti che hanno violato i tuoi diritti
  • Ottenere il risarcimento del danno

Contattaci per una consulenza gratuita e scopri come possiamo aiutarti a tutelare i tuoi diritti da consumatore!

Spina & Nobili Avvocati: Studio Legale dell’Anno 2025 secondo il Ranking del Corriere della Sera

Spina & Nobili Avvocati: Studio legale dell’anno 2025 secondo il ranking del Corriere della Sera Siamo orgogliosi di annunciare che anche per il 2025 lo Studio Legale Spina & Nobili Avvocati si è classificato tra i migliori studi legali d’Italia secondo il prestigioso ranking del Corriere della Sera. Questo importante riconoscimento, già ottenuto negli anni passati, conferma la nostra professionalità, competenza e l’impegno costante nell’offrire servizi legali di eccellenza ai nostri clienti. Cosa rappresenta il ranking del Corriere della Sera Il ranking del Corriere della Sera è una classifica annuale che premia le migliori law firm d’Italia, suddivise per aree di specializzazione e competenze settoriali. Il riconoscimento si basa su criteri rigorosi come: Qualità e innovazione dei servizi legali Apprezzamento da parte di clienti e colleghi del settore Capacità di affrontare sfide complesse e di fornire soluzioni efficaci Valorizzazione dei talenti e crescita del team Essere stati inseriti nuovamente in questa classifica ci riempie di orgoglio e ci spinge a mantenere sempre elevati i nostri standard professionali. I nostri punti di forza Lo Studio Legale Spina & Nobili Avvocati è riconosciuto per la sua expertise in diverse aree del diritto, tra cui: Diritto commerciale e societario Diritto del lavoro e sindacale Diritto tributario Diritto civile e di famiglia Grazie a un team di professionisti altamente qualificati, siamo in grado di offrire consulenze su misura e supportare aziende e privati nella gestione delle loro esigenze legali. Il nostro impegno per il futuro Essere tra i migliori studi legali dell’anno 2025 non è un traguardo, ma un punto di partenza. Continueremo a investire in formazione, tecnologia e soluzioni innovative per garantire ai nostri clienti un servizio sempre più efficiente e competente. Ringraziamo di cuore i nostri clienti, i collaboratori e tutti coloro che, con la loro fiducia e stima, hanno reso possibile questo successo. Per leggere l’articolo completo del ranking 2025 del Corriere della Sera, vi invitiamo a visitare il seguente link.r Richiedi una consulenza legale Spina & Nobili Avvocati: Studio Legale dell’Anno 2025 secondo il Ranking del Corriere della Sera Spina & Nobili Avvocati: Studio legale dell’anno 2025 secondo il… Continua a leggere… Compravendita immobiliare: come tutelarsi da vizi occulti e servitù non dichiarate Compravendita immobiliare: come tutelarsi da vizi occulti e servitù non… Continua a leggere… Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle… Continua a leggere… Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari… Continua a leggere… Mostra altri… Facebook Linkedin Youtube

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Compravendita immobiliare

Compravendita immobiliare: come tutelarsi da vizi occulti e servitù non dichiarate

Compravendita immobiliare: come tutelarsi da vizi occulti e servitù non dichiarate Compravendita immobiliare: come evitare problemi legali Acquistare un immobile è un passo importante, ma può nascondere insidie come vizi occulti o servitù non dichiarate. Questi problemi, se non individuati tempestivamente, possono compromettere l’utilizzo o il valore dell’immobile. È quindi fondamentale conoscere i propri diritti e sapere come agire legalmente per tutelarsi. Cosa sono i vizi occulti? I vizi occulti sono difetti preesistenti all’acquisto che non sono visibili con un normale controllo e che rendono l’immobile inidoneo all’uso o ne diminuiscono significativamente il valore (art. 1490 c.c.). Esempi comuni includono: Infiltrazioni d’acqua Problemi strutturali Impianti non a norma La garanzia per i vizi occulti obbliga il venditore a risponderne, indipendentemente dalla sua consapevolezza del problema. Servitù non dichiarate: cosa sono? Le servitù sono diritti reali che limitano l’utilizzo di un immobile a favore di un altro (es. diritto di passaggio). Se non dichiarate al momento della vendita, possono rappresentare un grave problema per l’acquirente, limitandone la piena disponibilità del bene. Il Codice Civile prevede che il venditore debba garantire l’assenza di vincoli non comunicati. Obblighi del venditore e tutele per l’acquirente Il venditore è tenuto a garantire che l’immobile sia privo di vizi occulti e servitù non dichiarate. In caso contrario, l’acquirente può: Richiedere la risoluzione del contratto (art. 1492 c.c.) e annullare l’acquisto. Chiedere la riduzione del prezzo, proporzionata al danno subito. Domandare il risarcimento dei danni, se il vizio o la servitù hanno causato ulteriori perdite economiche. Come tutelarsi prima dell’acquisto Per evitare problemi dopo l’acquisto, è essenziale adottare alcune precauzioni: Ispezione accurata dell’immobile: affidarsi a un tecnico qualificato per verificare la presenza di eventuali difetti strutturali o impiantistici. Verifica della documentazione: controllare il certificato catastale, le planimetrie e l’attestato di prestazione energetica (APE). Consultazione dei registri immobiliari: accertarsi che l’immobile sia libero da ipoteche, pignoramenti o servitù non dichiarate. Clausole contrattuali chiare: inserire nel contratto una dichiarazione esplicita del venditore sull’assenza di vizi occulti e servitù. Cosa fare in caso di problemi dopo l’acquisto? Se emergono vizi occulti o servitù non dichiarate dopo il rogito, è possibile agire nei seguenti modi: Denuncia dei vizi al venditore entro 8 giorni dalla scoperta (art. 1495 c.c.). Azione legale entro un anno dalla consegna dell’immobile, per richiedere la risoluzione del contratto o la riduzione del prezzo. Richiesta di risarcimento danni, qualora il vizio abbia causato perdite economiche significative. Responsabilità dell’agenzia immobiliare L’agente immobiliare ha l’obbligo di informare l’acquirente su eventuali difetti noti o rilevabili con la normale diligenza professionale (art. 1759 c.c.). Se omette tali informazioni, può essere ritenuto responsabile per i danni subiti dall’acquirente. Giurisprudenza e normative recenti La Corte di Cassazione ha ribadito più volte che la garanzia per i vizi occulti si applica anche quando il venditore era inconsapevole del difetto (Cass., ord. n. 3926/2023). Inoltre, per gli immobili acquistati direttamente dal costruttore, la responsabilità per vizi gravi si estende fino a 10 anni dall’ultimazione dei lavori (art. 1669 c.c.). Conclusione Acquistare un immobile richiede attenzione e consapevolezza per evitare spiacevoli sorprese come vizi occulti o servitù non dichiarate. Conoscere i propri diritti e affidarsi a professionisti esperti può fare la differenza tra un acquisto sicuro e una lunga controversia legale. Hai scoperto vizi occulti o servitù dopo l’acquisto della tua casa? Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata: ti aiuteremo a tutelare i tuoi diritti! Richiedi una consulenza legale Compravendita immobiliare: come tutelarsi da vizi occulti e servitù non dichiarate Compravendita immobiliare: come tutelarsi da vizi occulti e servitù non… Continua a leggere… Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle… Continua a leggere… Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari… Continua a leggere… Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e… Continua a leggere… Mostra altri… Facebook Linkedin Youtube

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Prescrizione dei debiti tributari

Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione

Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Prescrizione dei debiti tributari: guida pratica per i contribuenti La prescrizione dei debiti tributari è un tema di grande rilevanza per i contribuenti, poiché rappresenta un limite temporale entro il quale l’Agenzia delle Entrate Riscossione (ADER) può legittimamente richiedere il pagamento di tributi, sanzioni e interessi. Comprendere i termini di prescrizione e sapere come contestare eventuali azioni illegittime è essenziale per tutelare i propri diritti. Cos’è la prescrizione dei debiti tributari? La prescrizione è il periodo di tempo oltre il quale il diritto del creditore (in questo caso l’ADER) non può più essere fatto valere. Tuttavia, affinché la prescrizione sia operativa, deve essere eccepita dal contribuente. In altre parole, non si applica automaticamente ma deve essere invocata attraverso un’azione legale o stragiudiziale. Termini di prescrizione per i tributi I termini di prescrizione variano in base alla natura del tributo o della sanzione: Tributi erariali (Irpef, Ires, Iva): prescrizione decennale (art. 2946 c.c.). Tributi locali (Imu, Tari, Tasi): prescrizione quinquennale (art. 2948 c.c.). Sanzioni amministrative e interessi: prescrizione quinquennale (art. 20 D.Lgs. 472/1997). Bollo auto: prescrizione triennale a partire dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui il pagamento era dovuto. In caso di cartelle esattoriali contenenti tributi con termini di prescrizione diversi, si avrà una scomposizione dei crediti: alcune somme potrebbero essere prescritte prima rispetto ad altre. Quando si interrompe la prescrizione? La prescrizione può essere interrotta da atti formali come: Notifica di intimazione di pagamento. Pignoramento o altri atti esecutivi. Ogni atto interruttivo fa ripartire il conteggio del termine di prescrizione dalla data della notifica. Come contestare gli atti dell’ADER? Se ritieni che un debito sia prescritto o che vi siano irregolarità negli atti notificati dall’ADER, puoi agire nei seguenti modi: 1. Ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria Deve essere presentato entro 60 giorni dalla notifica dell’atto contestato. È possibile eccepire la prescrizione o altri vizi dell’atto (es. omessa notifica della cartella originaria). 2. Istanza in autotutela Può essere utilizzata per chiedere l’annullamento dell’atto senza ricorrere al giudice. È particolarmente utile in caso di errori evidenti, come somme già pagate o termini di prescrizione maturati. 3. Opposizione all’esecuzione (art. 615 c.p.c.) Applicabile quando l’ADER avvia azioni esecutive (es. pignoramenti) su crediti già prescritti. Giurisprudenza recente e novità normative La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che la prescrizione quinquennale si applica alle sanzioni tributarie e agli interessi (Cass., Sez. V, n. 23863/2024). Inoltre, con l’ordinanza n. 9242/2024, è stato chiarito che la richiesta di rateizzazione del debito interrompe la prescrizione senza costituire acquiescenza al debito stesso. La recente riforma della riscossione ha introdotto ulteriori garanzie per i contribuenti, come l’obbligo per l’ADER di notificare nuovamente la cartella ai coobbligati solidali prima della riscossione coattiva. Conclusione Conoscere i termini di prescrizione dei debiti tributari e le modalità per farli valere è fondamentale per difendersi da richieste illegittime dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Agire tempestivamente e con il supporto di un professionista esperto può fare la differenza tra pagare somme non dovute e ottenere giustizia. Hai ricevuto una cartella esattoriale o un’intimazione di pagamento? Contattaci subito per una consulenza personalizzata: analizzeremo il tuo caso e ti aiuteremo a far valere i tuoi diritti! Richiedi una consulenza legale Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione Prescrizione dei debiti tributari: come difendersi dagli atti dell’Agenzia delle… Continua a leggere… Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari… Continua a leggere… Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e… Continua a leggere… Come contestare un avviso di accertamento fiscale: guida completa Come contestare un avviso di accertamento fiscale: guida completa Come… Continua a leggere… Mostra altri… Facebook Linkedin Youtube

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Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari

Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari

Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il curatore speciale del minore è una figura centrale nei procedimenti familiari, il cui scopo principale è garantire la tutela dei diritti e degli interessi del minore, soprattutto nei casi in cui i genitori siano in conflitto tra loro o incapaci di rappresentarne adeguatamente le esigenze. La sua nomina è prevista dall’ordinamento italiano per assicurare che il minore abbia una rappresentanza autonoma e imparziale nei procedimenti giudiziari che lo riguardano. Chi è il curatore speciale del minore? Il curatore speciale è un professionista, solitamente un avvocato o un esperto in diritto minorile, nominato dal giudice quando si ravvisano situazioni di conflitto d’interessi tra il minore e i suoi genitori o tutori. La sua funzione è quella di rappresentare il minore in giudizio, garantendo che le sue esigenze e i suoi diritti vengano ascoltati e rispettati. La nomina del curatore speciale è disciplinata dagli articoli 78 e 79 del Codice di Procedura Civile, nonché dall’articolo 336 del Codice Civile, ed è obbligatoria nei casi previsti dalla legge, come nelle procedure di decadenza della responsabilità genitoriale o nelle adozioni. Quando viene nominato? La nomina del curatore speciale può avvenire in diverse situazioni, tra cui: Conflitti tra genitori: ad esempio, nelle separazioni particolarmente conflittuali o nelle controversie sull’affidamento. Procedimenti di decadenza della responsabilità genitoriale: quando vi siano accuse di trascuratezza, abuso o violenza da parte dei genitori. Adozioni: per rappresentare gli interessi del minore durante le procedure di adozione nazionale o internazionale. Cause patrimoniali: quando il minore è coinvolto in questioni relative a eredità o gestione di beni. Responsabilità e compiti del curatore speciale Il curatore speciale ha il compito di rappresentare il minore in giudizio e di agire sempre nel suo esclusivo interesse. Tra le sue principali responsabilità troviamo: Ascolto del minore: garantire che la volontà e i bisogni del minore siano rappresentati nel procedimento. Partecipazione attiva al processo: presentare memorie difensive, partecipare alle udienze e proporre eventuali impugnazioni. Tutela dei diritti: vigilare affinché le decisioni prese dal giudice rispettino i diritti fondamentali del minore. Giurisprudenza recente La Corte di Cassazione ha più volte ribadito l’importanza della figura del curatore speciale per garantire una tutela effettiva dei diritti del minore. Ad esempio, con la sentenza n. 9691/2021, la Suprema Corte ha sottolineato che la nomina è obbligatoria quando esiste un evidente conflitto tra gli interessi dei genitori e quelli del figlio. Inoltre, la giurisprudenza ha chiarito che il curatore speciale non può limitarsi a un ruolo formale, ma deve partecipare attivamente al procedimento per assicurare che ogni decisione sia presa nell’interesse superiore del minore. Conclusione Il curatore speciale svolge un ruolo fondamentale nei procedimenti familiari, rappresentando una garanzia per i diritti dei minori, anche nelle situazioni più complesse. La sua presenza assicura che ogni decisione presa tenga conto delle reali necessità e dei bisogni dei bambini coinvolti. Hai bisogno di assistenza legale per un procedimento familiare? Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata: siamo al tuo fianco per tutelare i diritti dei tuoi figli! Richiedi una consulenza legale Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari Il ruolo del curatore speciale del minore nei procedimenti familiari… Continua a leggere… Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e divorzio: le novità sulla negoziazione assistita Separazione e… Continua a leggere… Come contestare un avviso di accertamento fiscale: guida completa Come contestare un avviso di accertamento fiscale: guida completa Come… Continua a leggere… Prescrizione della cartella esattoriale: si può contestare anche dopo la notifica? Prescrizione della cartella esattoriale: si può contestare anche dopo la… Continua a leggere… Mostra altri… Facebook Linkedin Youtube

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